mercoledì 20 giugno 2012

Turismo balneare,turismo artistico


Il turismo balneare viene sempre più accompagnato da un turismo complesso, unione di più campi di interessi.
Mi sono capitati clienti in Hotel che vedevano il turismo balneare come secondario ad un turismo di scoperta di tutto ciò che il nostro territorio può dare.
Dalle escursioni sportive, a quelle culturali o alla ricerca di prodotti tipici.
Ecco che questa iniziativa fa riscoprire i luoghi della grande pittura italiana del '400-'500
Da oltre cinquecento anni gli storici dell’arte hanno cercato di collocare geograficamente i paesaggi che ispirarono pittori rinascimentali come Piero della Francesca, Raffaello, Leonardo da Vinci. Mentre la gran parte è arrivata alla conclusione che si trattasse di paesaggi immaginari, due cacciatrici di paesaggi, Rosetta Borchia e Olivia Nesci, nel 2007, li hanno ritrovati in spazi reali nascosti tra le colline del Montefeltro, oggi territorio delle Province di Rimini e Pesaro e Urbino. Quelle rupi, quelle colline, quei fiumi dipinti erano sotto gli occhi di tutti ma nessuno li vedeva.
Ancora oggi il Montefeltro, soprattutto nella sua parte più interna, offre un’immersione unica nello splendore del suo paesaggio.
E’ proprio tra i picchi e le rupi calcaree della Valmarecchia, e le dolci colline della valle del Metauro, che si sono materializzati i capolavori di Piero della Francesca e di altri grandi artisti. Un territorio che ancora oggi è un capolavoro di ricchezze naturali arcaiche, pressocché intatto. La conservazione delle forme e dei profili di un territorio è uno degli elementi fondamentali per l’identificazione di un paesaggio storico, di un “luogo d’arte”. Ora il Montefeltro è diventato fortunato erede di un paesaggio non solo straordinariamente bello, ma che è soprattutto un immenso patrimonio culturale, un patrimonio che Piero, Raffaello, Leonardo, Bellini e altri grandi artisti, cinque secoli fa, hanno lasciato in dote.
Oggi, grazie a loro, percorrere quello che fu l’antico e glorioso Montefeltro è come sfogliare un ricco catalogo di storia dell’arte che raccoglie e consacra i più celebri fondali rinascimentali.
I primi paesaggi ritrovati sono stati quelli del Dittico dei Duchi di Urbino di Piero della Francesca (Firenze, Galleria degli Uffizi). I primi due si trovano lungo la Valle del fiume Metauro, il terzo, invece, ai confini delle terre del Ducato, in Valmarecchia. Il frutto di questa prima ricerca si è concretizzato con la pubblicazione di un libro, IL PAESAGGIO INVISIBILE, da poco tradotto in inglese.
Successivamente sono stati riportati alla luce altri quattro fondali di Piero della Francesca appartenenti a: La Natività, Il Battesimo, La Resurrezione, San Gerolamo e un Devoto.
MVR, Montefeltro Vedute Rinascimentali, è un progetto che intende ridare luce al “Paesaggio Invisibile”. Restituire, cioè al mondo “i luoghi d’arte” che i grandi pittori del Rinascimento scelsero per gli sfondi delle loro opere. I vari punti d’osservazione dei pittori ospiteranno, tra breve, “i balconi di Piero”. Da questi luoghi, adeguatamente attrezzati per i visitatori, ispirano ancora le stesse emozioni d’allora: immediate, spontanee, libere, connaturate al luogo e già sperimentate cinque secoli fa.

Nessun commento: